Lettre : Vincent Minutoli à Pierre Bayle


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[Genève, le 17 novembre 1690]

Torino, alli 4 [novem]bre

Alli 28° del passato doppo mezzogiorno, fecero i Francesi a forza di mine saltare in aria una grand parte del bello e forte Castello di Villafranca spettante al Ser[enissi]mo Principe di Carignano 1, nel quale havevano essi, doppo la battaglia di Staffarda, posta e tenuta guarniggione sino al sudetto giorno. Dallo strepito delle mine sono restate non poco danneggiate le case vicine ad esso Castello, il quale è stato da essi trattato in questa guisa, acciò non potessero i nostri fortificarvisi dentro, con non poco incommodo delle loro marchie e della fortezza di Pinarolo.

Alli 30 decampò l’armata di Raconiggi ed abbandonò nello istesso tempo Fossano, Saluzzo e Savigliano senza havervi fatto altro male che di rovinare in quest’ultima città le Palissate, e qualche altra piccola fortificatione da essi fattavi. I sindici di tutte queste Città non ostante che il Catinat nel partire habbia esortato tutti a perseverare fedeli al Rè, sono subitamente venuti à rendere i loro doveri à S.A.R. ed ad offerirli la servitù loro fedelissima.

Alli 31 passarono per questa Città circa 120 Cavallieri de i Rifugiati i quali trovavansi da più settimane in qua aquartierati a Volpiano ed in altri luoghi circonvicini tutti bellissima gente e superbamente abbigliati. Dal Campo passarono questi a Brà ad unirsi col sig marchese di Parella 2, il quale trovavasi colà con un corpo di circa otto mila soldati delle militie scelte del paese, fra le quali trovavasi Sebastiano Facchino 3 con cento altri soldati a cavallo de i scelti della Provincia del Mondovì.

Nell’istesso tempo sonosi le altre militie della sudetta Provincia del Mondovì postate, col sig Abbate di Verrua loro Governatore 4, sopra le sponde della Stura nel villaggio di Sant’Albano, situato dirimpetto a Fossano, e doppo una notte di soggiorno in quel luogo, passò una parte d’esse militie la Stura ed accostatasi a Fossano furongli chiuse da’ i cittadini le porte incontro ; né vollero aprirgliele se non doppo che furono assicurati dal Governatore sudetto, che non sarebbe loro fatto verun male, e veramente quelli del Mondovì andavano con animo deliberato di porre ogni cosa a rubba, e questo (dicevano essi) di non havere quel popolo fatto il suo dovere all’avvicinarsi de i Francesi.

Doppo la partenza de i Francesi da Savigliano, vi è entrato il Marchese di Parella, portatosi dal porto di Brà colà con 4 mila huomini. /

La notte del primo del corrente entrando nelli due detto stesso, doppo un lungo consiglio di guerra tenutosi in Moncaglieri con l’assistenza di S.A.R., alle cinque hore, non ostante piovesse assai forte, si mosse il nostro campo, ed il giorno seguente giunse a Rivoli ove resta presentemente fermo, stendendosi una parte di esso sino all’Abbatia di Sant’Antonio, posta a mezzastrada tra Rivoli ed Avigliana, e dilatandosi l’altra sino al luogo di Piscina verso Pinarolo. A Moncalieri è rimasto il Regimento di Lorena con parte della Cavalleria di quello di Taf, e vi si anco fatto venire da Carmagnola quello de’ Dragoni Verdi di S.A.R. Tutta l’armata di Francia dicesi essere presentemente di qua dal Pò e ne i contorni di Pinarolo ; che resta angustiata tutto all’intorno dalle nostre truppe, e se i passaggi verso la Perosa si trovano ben custoditi, stimo che il Catinat non sarà senza pena 5.

Il conflitto seguito verso il principio dell’antecedente settimana tra i Valdesi e la partita uscita loro contro da Pinarolo, è stato più dannoso a i Francesi di quello motivai nella mia antecedente, essendovi rimasti più di cento morti de i loro, fra i quali contasi un Capitano Svizzero Carissimo al Catinat e qualche numero di ufficiali fatti prigioni.

Il giorno ultimo d’ottobre, per la via d’Asti giunse al nostro campo un rinforzo di circa 800 Napoletani parte Cavalleria e parte Infanteria, tutta bellissima gente ed i Cavalieri benissimo montati. Quanto prima devono essere in piedi 4 mila huomini d’infanteria d’ordinanza, la quale si tirerà dalle militie scelte di questo Stato, e sarà, stimo, un bellissimo e buonissimo corpo di gente.

 

Il s’est passé mon cher Mr deux ordin[ai]res* d’Italie depuis que ceci est écrit sans que j’aie û aucune lettre ce qui me fait croire qu’il ne s’est passé en Piémont aucun fait considerable puis que celui qui est en possession de m’écrire n’auroit pas manqué de me le faire savoir. D’autres ont bien û des lettres mais toutes pleines d’ on dit. Ce qu’il y a d’assuré est la retraite de Mr de Catinat jusques dans le Daufiné par le Pragelas 6[ ;] aussi m’écrit on de Paris par lettre du 9 e qu’il en avoit l’ordre. On m’ajoûte que Mr de S[ain]t Ruth va commander sur la Moselle à la place de Boufflers[,] qui est en Flandres à la place de Mr de Luxembourg[,] qui est à Paris 7. On / y desespere des affaires d’Irlande nonobstant la levée du siege de Limric 8[.]

On y est enchanté des deux continuations de La Morale pratique des jesuites 9 tant il est vray[,] me marque-t’on[,] que tout n’y est que cabale. Il est vrai que celui qui m’écrit cela est ennemi juré de Mr Arnaud 10[,] au sujet duquel vous me dirés quand il vous plaira si jamais il vous est arrivé de lire un livre intitulé Factum de Mr Des Lions[,] qu’on dit qui emporte la pièce contre l’homme 11. Je n’ai point pû le voir[,] étant devenu tres rare pour avoir été suprimé par les jansénistes.

Vous m’obligerés sensiblement si l’on peut savoir au plûtôt les dispositions de quelques personnes de vôtre gouvernem[en]t au sujet de l’écrit pour la paix 12 qui moyennant quelques petites reparations s’est fort mis en vogue par deça*[,] non seulement parce que le morceau touchant les refugiés[,] lequel on vous envoiera au plutôt[,] est extremement du goût de plusieurs d’entr’eux mais encore parce que des personnes de caractere en parlent avec approbation, en demandent la suite et en souhaitent l’impression et qui plus est l’execution, avec la garantie, s’entend[,] qui sera fort bien touchée. Ainsi j’attens au plûtôt de vous la faveur de vôtre jugem[en]t et de celui de vos amis dans la dern[iè]re franchise. L’ami ne souhaitant rien tant que d’étre éclairci et redressé là où l’on pourra croire qu’il se trompe et qu’il s’égare.

Nous venons de recevoir avec la Gaz[et]te de France, une Lettre d’un gentil-homme françois à Mr le cardinal… C’est une réponse à la lettre que la G[azett]e d’Amsterdam du lundi 2 d 8 bre porte, à l’art[icle] de Rome 9 e 7 bre avoir été écrite au pape par le roi d’Espagne et qui est en effet une terrible invective contre la France 13. Je n’ai pas encore û le tems de lire la refutation, pour voir si elle sera solide[,] ce qui seroit bien difficile, tandis que je ne doute pas qu’elle ne soit fort ingenieuse.

J’ay reçû aussi tout à l’heure vôtre liste de livres nouveaux 14 de quoi je vous remercie bien fort. Je serai ponctüel à vous marquer ce qui me reviendra de curieux. Tout à vous.

17 / 7 [novem]bre 1690.

 

A Monsieur / Monsieur Baile professeur / en philosophie et en histoire / A Rotterdam / franco p[ort] Rhinhausen

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