Lettre 1317 : Antonio Magliabechi à Laurent Théodore Gronovius


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[Florence, le 22 octobre 1697]

Illustrissimo ed eruditissimo Signor mio Signor e Padrone 1 Col[end]issimo

Col solito infinito contento, col quale ho sempre ricevute tutte le altre Lettere di Vs. Illustrissimo, ricevo adesso la Sua eruditissima de’ 24 del passato mese di Settembre 2 e le ne rendo grazie infinite. E stata questa lettera di Vs. illustrissima da me fatta vedere al Serenissimo Gran Duca, mio Signore 3, con l’occasione che adesso le scriverò.

S.A.S. mi domandò i nomi, e volle [per] non se gli scordare che io glieli dessi in iscritto, sì di Vs. Illustrissima come del suo Dottissimo, ed eruditissimo Signor Fratello 4, che La prego a riverire in mio nome.

Certamente che ‘l Serenissimo Gran Duca o vuole scrivere a Vs. Illustrissima ed al suo Signor Fratello, o Le vuole far mandare in dono qualche libro, avendo voluto che io gli dia in iscritto, come ho detto, i loro nomi.

Con tale occasione [per] tanto, ho io fatta vedere a S.A.S. la lettera scrittami da Vs. Illustrissima sì [per] le erudizzioni che contiene, come in riguardo dell’accennarmi in essa, che mi manda un esemplare del libro legato in oro [per] presentare da Sua parte a S.A.S 5.

Come gli esemplari arriveranno, subito da parte di Vs. Illustrissima ne presenterò uno de’ legati in oro, in propria mano del suddetto Serenissimo Gran Duca, e l’altro medesimamente in propria mano del Serenissimo e Reverendissimo Signor Principe Cardinale 6.

Degli altri tre legati senza oro, uno ne farò avere sicurissimo da parte di Vs. Illustrissima, a Roma, a Monsignor Ciampini 7 l’altro a Napoli, al Signor Avvocato Valletta 8. /

Il terzo considererò se sia meglio che da parte di Vs. Illustrissima io lo mandi al Signor Dottore Cinelli 9, o pure a Modena, al Padre Bacchini 10, che in quella Città, compone, e dà in luce, il Giornale de’ letterati.

Nell’esemplare che si è degnato di donare a me, io le ne rendo grazzie immortali, accrescendomisi ogni giorno le obbligazzioni, con l’infinita cortesia di Vs. Illustrissima.

La lettera che Vs. Illustrissima mi ha mandato per il Signor Bellini 11, gliela feci subito ricapitare in sua propria mano. Qui inclusa, troverà la risposta di esso Signor Bellini, alla detta lettera trasmessami da Vs. Illustrissima mi mandi pure quante lettere vuole, o sue, o di suoi amici, che da me saranno fedelmente ricapitate sicurissime.

Perche so che ‘l Dottissimo ed eruditissimo Signor Baillio, è grande amico di Vs. Illustrissima e del Suo Signor Fratello, sono a supplicarle reverentemente de’ loro favori. Da molti amici di Roma mi viene scritto, che nella detta Città di Roma, alle settimane passate, arrivarono molti esemplari del suo Lessico Critico, che subito però furono comprati. Mi soggiungono i detti amici, che anno veduto, che ‘l Signor Baillio, mi ha per sua bontà onorato, di nominarmi in esso più volte con lode 12 ; onore da me per capo alcuno non meritato. Le prego per tanto a degnarsi di riverire in mio nome il suddetto dottissimo Signore, e rendergli da mia parte grazzie immortali di una sì eccessiva cortesia usata con me, suo inutile servo, non avendo io mai avuto fortuna di servirlo di cosa alcuna.

Stimo un intero mondo questo incomparabile onore, che si è degnato di farmi e dagli amici mi viene scritto, che questo suo Lessico Critico, sia in Roma da’ dotti stimatissimo, onde il Libraio vendè subito, a prezzo ruinoso, tutti gli esemplari che aveva ricevuti, come sopra ho accennato.

Con che non volendo tediare Vs. Illustrissima più lungamente, col suppliacarla dell’onore de’ suoi stimatissimi comandamenti, e riverirla, mi confermo Di Vs. Illustrissima

Rev[erendissi]mo ed Obb[ligatissi]mo Serv vero

Antonio Magliabechi/

Firenze li 22 Ottobre 1697

Per le viscere di Giesù Cristo, e per tutte le sante Leggi dell’amicizzia, supplico Vs. Illustrissima a stracciare questa cartuccia, subito che l’avrà letta Ella e ‘l Suo Dottissimo ed eruditissimo Signor Fratello, perche mai in tempo alcuno, possa esser veduta da anima vivente, scrivendolo io in estrema segretezza, e confidenza, ed in sigillo [e] confessione naturale 13.

Nella lettera mi sono qualche poco allungato nello scrivere del Signor Baillio, perche o Vs. Illustrissima, o l’incomparabile Suo Signor Fratello, mi facciano l’onore di mostrargliela, come ne le supplico reverentemente, per la seguente cagione.

E qualche tempo che ‘l padre Coronelli 14 mi avvisò di Venezzia che il Signor Baillio, gli aveva scritto, di mandargli due esemplari del suo Lessico Critico, uno de’ quali mandava a donare ad esso Padre Coronelli, e l’altro a me.

Io le giuro che restai attonito, e stupefatto, nel sentire tal cosa, e ne meno adesso posso crederla.

Nel primo luogo, questo non è un libro che possa in alcuna maniera donarsi, sentendo che costà si venda dieci scudi, ed in Roma son certo che l’anno venduto quindici.

Secondariamente, io non ho merito di alcuna sorta col Signor Baillio, ne mai ho avuto fortuna di servirlo di nulla, ché mi abbia da fare un così gran regalo.

Con tutto ciò, perché già il Padre Coronelli come ho detto spontaneamente me lo scrisse, vorrei pur sapere se tal cosa sia vera, perché se fosse vera, l’Opera non andasse male, poiche mentre che ‘l Padre Coronelli vedesse che io non gliela chiedessi, potrebbe o darlo ad alcuno altro, o barattarla, ecc… /

La prégo a non domandarne in alcuna maniera al Signore Baillio perche la mia sarebbe una troppo grande impertinenza. Solamente la supplico, che o Vs Illustrissima o ‘l dottissimo, e celeberrimo suo Sig. Fratello, mi facciano l’onore di far leggere la mia Lettera, al detto Sig. Baillio. Nel leggere quel che scrivo di esso, dà se medesimo, senza di esserne interrogato, dirà se veramente mi ha mandato a donare questa sua Opera.

Quando che io saperò che veramente me l’abbia mandata a donare, allora ogni quindici giorni scriverò al Prete Coronelli, per sapere se gli sia arrivata, onde non potrà barattarla, o darla ad altri. Adesso non mi ardisco a scrivergliene cosa alcuna, perché non mi par possibile che mi abbia a donare una Opera di tanta spesa.

Non Le potrei esprimere il giubbilo che mi hà apportato il Leggere elegantissima ed erud[itissi]ma Lettera di Vs Illustrissima che ‘l Celeberrimo suo Sig. Fratello, che di nuovo riverisco col cuore su la penna, lavori sopra Manethone 15. Almeno due, o tré Signori Inglesi, anno quà voluto copiarlo dalla Libreria di S. Lorenzo, ed io hò sempre operato che non abbiano potuto farlo. Uno di essi, perché io glielo lasciassi copiare, mi disse, chè il né trovava un manoscritto a Lipsia, ma io gli risposi che se ne facesse mandare una copia di quivi. Mi par per tanto ogni ora mille anni, che il suo Sig. Fratello l’abbia fatto stampare per esser libero dà questa vessazzione.

Di nuovo Le fò umil reverenza. /

Il Sig. Muratori 16, Bibliotecario dell’Ambrosiana di Milano, mi ha mandato il seguente libro. Anecdota quæ ex Ambrosianæ Bibliothecæ Codicibus nunc primùm eruit ; Notis ac Disquisitionibus auget Ludovicus Antonius Muratorius, in eadem Bibliotheca Ambrosiani Collegij Doctor. Tomus prior quatuor S. Paulini Episcopi Nolani Poemata completens. Mediolani typis Josephi Pandulfi Malatesta 1697. In 4 17. Con mio rossore ho veduto, che il Sig. Muratori, non solamente mi nomina in più luoghi con troppa lode, ma in oltré, con eccesso di cortesia, mi Dedica la XI. Dissertazzione, a carte 178, e seguenti. Darà in luce di mano in mano altri tomi di autori, cavati da’ manoscritti della Biblioteca Ambrosiana.

In Roma, è escito nuovamente il seguente Libro del Sig. Abate Bianchini, Bibliotecario del Sig. Cardinale Ottoboni 18. La Istoria Universale provata con Monumenti, e figurata con simboli degli Antichi, e dedicata all’ Eminentissimo [Emin.mo] e Reverendissimo [Rev.mo] Principe Pietro Ottoboni Cardinale vicecancelliere Sig. suo Clementissimo da Francesco Bianchini Veronese Dottore di S. Teologia, Cler. Lett. e Canonico nella insigne Collegiata di S. Maria ad Martyres nella Rotonda. In Roma a spese dell’autore nella Stamp. Di Antonio Rossi 1697. In 4 19. Sento che in breve sia per [esperluette à l’envers] per dare in luce il secondo tomo.

All’Ill[ustrissi]mo e Dottiss mo Sig re mio Sig re : e P[ad]ron[e] Col[endissi]mo] / Il Sig : Lorenzo Teodoro Gronovio [...] / Per & Olanda / franco per & Mantova / Leida

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